virgilio.it del 10 marzo

Ultima modifica: 25 Febbraio 2014

Amici, Annalisa: "E pensare che la musica era il mio piano B"

Intervista alla giovane cantante finalista di Amici 10, già in classifica con il suo primo disco, Nali

Virgilio.it del 10 marzo

Annalisa fuori e dentro la scuola di Amici - FOTO

Amici è finito da meno di una settimana e lei è già in classifica con il suo primo lavoro discografico, Nali, che prende il titolo dal diminutivo del suo nome. Lei è Annalisa Scarrone, 25 anni, dalla provincia di Savona, una laurea in fisica, buoni studi musicali (chitarra classica, flauto traverso e pianoforte) e una voce potente e pulita che ha conquistato tutti, tanto da valerle il premio della critica al talent show di Canale 5. Tra un impegno promozionale e l'altro l'abbiamo incontrata, per farci raccontare un po' di lei e dell'esperienza tv appena vissuta.


Annalisa, tu hai una solida istruzione oltre che una invidiabile preparazione musicale e un sicuro talento. Eppure la tua grande occasione è arrivata con un talenty show televisivo. E' ormai una tappa obbligata?
Non so se sia una tappa obbligata, ma sicuramente è una possibilità importante e meno male che c'è. Io ho sempre guardato Amici e mi spaventava il lato più 'reality', quello polemico, ma mi sento di dire a chi vuole tentare di non fermarsi davanti a quello, perché vale davvero la pena.


Ma è più difficile trovare lavoro come fisico o come musicista?
Di fisici ce ne sono pochi. A me chiedevano già delle ripetizioni quando ancora favevo l'università. Nella musica è difficile vivere solo di quello. Io ho fatto l'università pur cosciente che avrei fatto della musica parte della mia vita, anche se non sapevo quanta parte. La musica era il mio piano B.


Ma come mai proprio la scelta di fisica?
Mi sono detta: intanto 'mi proteggo', studiando qualcosa che possa darmi un mestiere. Fisica mi è sempre piaciuta. Mio padre insegna matematica. Diciamo che la predisposizione per quelle materie è di famiglia.


Il tuo primo disco, Nali, è nato dentro la scuola, ma come? Come si è sviluppato e quanto ti rappresenta?
Sì, il disco è nato completamente all'interno della scuola. Mi rappresenta molto. Le canzoni sono state scelte anche da me tra una serie di proposte. E' stato un lavoro accurato e 'su  misura'. Ci sono affezionata. Dentro c'è anche un mio pezzo (Solo, n.d.r.), che ho portato anche ai provini.


Oltre al brano che è finito nel disco ne hai scritti altri? E perché proprio questo?
Solo è una canzone che ho scritto anni fa. C'è soltanto quella perché io non ho mai scritto con cognizione di causa, ma solo come sfogo. La base era fatta in casa, con pochissimi mezzi. Non avevo altro di pronto. Anzi, ancor grazie che ci sia quel brano nell'album.


E poi c'è una cover di Mina (Mi sei scoppiato dentro il cuore, n.d.r.), che tu annoveri tra le tue artiste preferite. Quel brano è stata una tua scelta?
L'abbiamo scelto insieme, ma io ero super d'accordo. Quando l'ho preparato, a scuola, mi ha un po' svegliata. Ha rappresentato un po' una svolta dal punto di vista interpretativo. Mi ha presa completamente. Mi ha un po' cambiata.

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