Annalisa, sognando Mina e il festival Ottantamila copie per Nali
ROMA - Le vendite dei suoi dischi hanno un che di miracoloso, di questi tempi e in quanto emergente. Ottantamila copie solo con l’esordio Nali, dieci milioni di visualizzazioni per il suo video Senza riserva, singolo del secondo cd Mentre tutto cambia, uscito a marzo. Merito dellavisibilità ottenuta con Amici 10, dove si è piazzata seconda, e con Amici big all’Arena di Verona. Ma Annalisa Scarrone, Nali per il pubblico, in quelle sedi ha anche incassato due premi della critica e un motivo c’è. Ha gusti più raffinati, è cresciuta con Joni Mitchell, Radiohead, Fabrizio De André, ed è approdata al talent a ventisei anni, dopo aver provato altrove.
Per la prima volta il suo tour approda nei teatri, stasera all’Auditorium Conciliazione e il 30 al Dal Verme di Milano, due date-vetrina che anticipano quelle del 2013 e includono un medley delle cover che eseguì in trasmissione.
Annalisa, lei è da considerarsi la più indie fra gli Amici?
«Ho sempre scritto canzoni mie, se belle o brutte non lo so, però ho un’idea precisa di quello che voglio dire e del linguaggio che voglio usare. Quando gli autori mi sottopongono canzoni e testi, scelgo solo ciò che avrei voluto scrivere io».
Diventerà sempre più cantautrice?
«Ho molti brani in cantiere, ma non mi interessa inserire nei dischi tracce mie tanto per farlo. Sarebbe poco intelligente intestardirsi per mettere dei riempitivi purché siano i miei. Le cose devono accadere al momento giusto ed essere almeno all’altezza di quello che ho fatto finora»
Amici non è stata la sua prima scelta, vero?
«Ho fatto la gavetta nei locali torinesi, ai concorsi, la trafila nelle case discografiche. Poi ho provato con X Factor nel 2008, perché non era un reality e ci si esponeva meno a livello personale, ma non fui presa. Alla fine ho provato con Amici e devo dire che sulla formula reality mi sono ricreduta. Ha dato i suoi frutti, lì la gente impara ad apprezzarti anche dal punto di vista umano e si crea un’affezione diversa. E’ un bene, innesca una compartecipazione che oggi serve più che mai»
Perché ci sono più pregiudizi su chi esce da Amici rispetto a chi esce da X Factor?
«A me non interessa. Vado fiera della trasmissione da cui provengo, se non ci fosse stata non avrei avuto la possibilità di farmi ascoltare e di fare il lavoro che voglio fare. Per entrambi i talent si crede che chi esce da lì sia catapultato in un mondo di luci e di successi, invece deve fare più fatica per convincere il pubblico fuori»
Dall’uscita di Mentre tutto cambia, cos’altro è cambiato?
«Ho capito che questo è un viaggio che devo godermi senza chiedermi ansiosamente dove andrò. La meta, quando la raggiungi, non è come pensavi o non ti basta più»
E qual è la sua prossima?
«Durare, la più importante e difficile. Conquistarmi una credibilità attraverso le mie reali capacità, senza però mai staccarmi o rinnegare il passato ad Amici»
Sanremo è nei piani?
«Magari. E’ il progetto di ogni cantante. In più io sono ligure, di Savona come Fazio, per me sarebbe una bella conquista»
Il duetto del sogno è ancora con Mina?
«Sempre, ma irrealizzabile. Sarei felice se accettasse di farlo Elisa»
Emma, Alessandra Amoroso, Nali. Quali sono le vostre differenze musicali?
«Le stesse di quelle caratteriali. Ho sempre pensato che la musica fosse questione di sincerità. Se uno suona diverso da come è, ha vita breve. In questo caso tutto corrisponde: Alessandra è la più emotiva, coinvolta e coinvolgente. Emma è dirompente, ha questa grinta che le permette di affrontare qualsiasi cosa. Io invece sono una molto asciutta, forse troppo, forse dovrei lasciare di più di me agli altri. Non amo nessun genere di eccesso e orpello. Tendo a togliere, nella mia musica c’è il minimo indispensabile».
Simona Orlando
Articolo tratto da http://www.ilmessaggero.it